E così anche Splatoon è bellissimo e, a suo modo, ridefinisce e svecchia un genere che da anni oramai fatica a innovare e rinnovarsi. Poi mi sovviene che l’anno scorso, Metacritic alla mano (che almeno lato “critica” serve a qualcosa, è chiaro che una persona dotata di intelligenza nella norma snobba il parere dei trolloni che si divertono a dare 0 ai giochi perchè magari perdono una partita), il top ludico era tutto di marca Nintendo: Bayonetta 2, Super Smash Bros, Mario Kart 8 e (il misconosciuto) Donkey Kong Tropical Freeze svettavano incontrastati. E l’anno prima? Pikmin 3, Mario World 3D, il vecchio Zelda tirato a lucido…ehi, ma su WiiU c’è una sacco di bella roba da giocare, senza bug al day one, a prezzi accessibili, graficamente eccezionale, titoli rifiniti come solo quelli nipponici sanno essere (quando sono ben fatti, ovvio) e dotati di una longevità superiore alla media!
Perchè quindi, mi chiedo, WiiU non vende?

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La storia dell’hardware insegna che a volte, ottime macchine fanno una pessima fine. Il caso più eclatante resta quello del Dreamcast, una vera “macchina dei sogni”, specie per tutti coloro che amavano un approccio ludico “arcade” e che, nei suoi (pochi) anni di vita ha potuto ostentare una softeca ricchissima di capolavori assoluti, titoli ottimi o comunque molto buoni. Eppure, tutti sanno com’è andata.
Non deve stupire quindi che anche una console valida come WiiU fatichi e, temo, continuerà a faticare, nonostante una qualità ludica media molto superiore a quella delle altre due macchine “oramai non più next gen” presenti sul mercato.

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Alla base di questo fallimento, di cui, sia chiaro, Nintendo resta comunque la principale responsabile, perchè se un prodotto non vende la “colpa” è sempre del venditore che non è riuscito a comunicare al pubblico la bontà della sua merce, ci sono, a mio parere, diversi fattori.

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Il primo e più evidente è l’oramai conclamata volontà degli acquirenti di farsi prendere per il culo senza battere ciglio. Siamo andati abbondantemente oltre la deriva pavloviana ed entrati ufficialmente nel magico mondo degli Ultracorpi, popolato da persone prive di spirito critico ed incapaci di premiare la correttezza e la qualità. Marketing fasullo, downgrade grafici, giochi acquistati ma inutilizzabili al day one, solo elencando il campionario di indegne storture offerte dall’industry attuale potrei arrivare a 50mila battute. Faccio molta fatica ad associare anche ad una sola di esse Nintendo. Sicuramente la casa di Kyoto ha enormi margini di miglioramento sotto molti punti di vista, ma nelle sue colpe vedo, appunto, colpe e non dolo. Altrove invece…

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Sul piano prettamente ludico i due mantra che si rimproverano sempre alle console Nintendo sono “il mancato supporto delle terze parti”, che però a ben vedere perdura da oltre un decennio visto che di fatto solo il Super Famicom ha ricevuto un sostegno totale da parte dell’industry, e “la mancata copertura di molti generi ludici” che, se pur vera, è (a oggi) parimenti riferibile anche alle altre console (se io volessi giocare a uno “strategico” come Pikmin o a un platform 3D su One e PS4 che mi piglio?). A Nintendo si rimprovera spesso di proporre sempre gli stessi personaggi, ma, dati alla mano, è una delle softco con il maggior numero di nuove Ip realizzate negli ultimi anni, considerando il parco titoli home e portatile.

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Un grosso problema deriva dal fatto che il Giappone pare essere passato di moda e con esso un certo approccio al videogioco. Abbiamo spesso trattato il tema della decadenza del mercato nipponico sotto il profilo “sistemico” e sotto quello dell’inaridimento creativo. Un altro elemento che a mio avviso non va sottovalutato è il radicale cambiamento di gusti relativo proprio al “quid” ludico, per cui oggi a titoli i cui parametri base sono oggettivamente perfetti (onestà del gioco nei confronti del giocatore, bilanciamento della curva di difficoltà, rilevamento collisioni, pattern, replay value) se ne preferiscono altri (narrazione pseudo cinematografica, taglio “adulto”, fascino esperienziale) che col videogioco “duro e puro” hanno ben poco a che fare. La stragrande maggioranza delle persone insomma preferisce girare a vuoto per lande più o meno popolate per portare a termine missioni sempre uguali a sé stesse ma supportate da una “sceneggiatura” o osservare interminabili cut-scene piuttosto che affinare la propria tecnica per completare il quadro/mondo/schema o migliorare il proprio punteggio. D’altra parte, che storie raccontano i titoli WiiU? Ecco, appunto.

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Il peggior fallimento di Nintendo è ascrivibile alla sua comunicazione. In un mondo in cui la forma vale più della sostanza (la base del successo di Wii, a ben vedere) Nintendo ha peccato, paradossalmente, offrendo solo la seconda e non la prima: la ciccia ludica non basta più, oggi, anzi, è quasi accessoria. E poi c’è il mood, l’atteggiamento, il modo di porsi oggi, in un mondo cinico e baro. Questo a ben vedere è un difetto storico della casa di Kyoto, troppo rigida nelle sue posizioni e legata ad un pubblico oramai quasi inesistente. Sega se n’era già accorta vent’anni fa, ai tempi della Console War a 16 bit, ma non era stata capace di affondare il colpo decisivo, cosa riuscita poi a Sony. Certo, la capacità di Nintendo di riuscire ancora a capitalizzare la sua, uhm, bambocciosità (vedi il successo degli Amiibo) è encomiabile, ma oramai non basta più.

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Dobbiamo aspettarci l’ennesima dipartita (che, diciamolo, annienterebbe il mondo del videogioco in quanto tale, tipo meteorite coi dinosauri)? Il prossimo E3 sarà fondamentale nella storia di Nintendo: sappiamo che non verranno trattati né il tema mobile, né l’NX, ma si parlerà solo di giochi che, a questo punto, dovranno essere ottimi e abbondanti per permettere a WiiU una fine-vita almeno dignitosa. Un calo di prezzo potrebbe aiutare, certo, ma la sensazione è che l’insuccesso di WiiU sia, in primo luogo, una sconfitta per il Videogioco in quanto tale e per i suoi veri appassionati che, si direbbe, diminuiscono di anno in anno.
Dovevamo restare una nicchia, ecco cosa.



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Andrea Chirichelli

Classe '73. Giornalista da tre anni, ha offerto il suo talento a riviste quali Wired, Metro, Capital, Traveller, Jack, Colonne Sonore, Game Republic e a decine di siti che ovviamente lo hanno evitato con anguillesca agilità. Ha in forte antipatia i fancazzisti, i politici, i medici, i giornalisti e soprattutto quelli che gli chiedono foto.

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18 Comments

  1. Sono stato interessato all’acquisto di WiiU. Non l’ho comprata per via dei continui aggiornamenti richiesti nella prima fase della commercializzazione e perché ho letto di una certa macchinosità nell’emulazione di Wii e Gamecube. Magari Nintento avrà sistemato entrambi i limiti ma personalmente non mi sento di dare gran parte della colpa all’ignoranza del mercato. Anzi, se partiamo proprio dall’assunto che la massa del mercato sia ignorante, allora la principale colpa di un insuccesso è dovuta al produttore che non ne tiene conto.

  2. “Sul piano prettamente ludico i due mantra che si rimproverano sempre alle console Nintendo sono “il mancato supporto delle terze parti”, che però a ben vedere perdura da oltre un decennio visto che di fatto solo il Super Famicom ha ricevuto un sostegno totale da parte dell’industry”

    e infatti è dal N64 in poi che le console Nintendo sono state buone solo come seconda scelta da affiancare alla console principale per giocarsi le esclusive di rilievo

    “e “la mancata copertura di molti generi ludici” che, se pur vera, è (a oggi) parimenti riferibile anche alle altre console (se io volessi giocare a uno “strategico” come Pikmin o a un platform 3D su One e PS4 che mi piglio?).”

    premessa sbagliata: non è che serva la copertura di “molti” generi videoludici, serve la copertura di quei generi che tirano: ai tempi del N64 magari erano i picchiaduro 3D (la PSX aveva Tekken e una miriade di altre serie, la console Nintendo zero), gli JRPG, i survival horror, e così via

    oggi serve avere gli FPS, gli sparamuretto, gli action in terza persona, gli open world, e serve anche che siano preferibilmente di un certo tipo, perché se da un lato c’è Gears of War e dall’altro Uncharted ok, ma se da un lato c’è CoD e dall’altro Splatoon campa cavallo…

    i platform alla Mario o gli action alla Bayonetta sono belli, sono pure capolavori magari, ma non ti vendono la console da soli, non in questo periodo storico

  3. articolo corretto che pero’ parte da una base che non capisco, quella di metacritic.

    Sono andato a guardare gli score del 2014 e non mi sembra che WiiU svetti… direi piuttosto che si perde dietro i grandi nomi.

    http://www.metacritic.com/browse/games/score/metascore/year/all?sort=desc&year_selected=2014

    1. Se guardi qua http://www.metacritic.com/browse/games/score/metascore/year/wii-u?year_selected=2014&sort=desc e consideri che sono praticamente tutte esclusive, i giochi WiiU hanno delle medie altissime. Confronta ad esempio con quelli di PS4 e conta le esclusive http://www.metacritic.com/browse/games/score/metascore/year/ps4?year_selected=2014&sort=desc

      1. ah ok, in termini di esclusive WiiU e’ superiore ma e’ una conseguenza del fatto che WiiU non gode del supporto di terze parti e che Nintendo (bonta’ sua) sa fare i giochi

  4. Potevi chiaramente chiamare questo articolo “Nintendo Akbar” vista la faziosità quasi talebana con cui difendi Nintendo. Certo, ognuno è libero di avere il suo punto di vista, e tu hai il tuo come io il mio, diametralmente opposto, ma se WiiU vende cosi poco allora vuol dire che la massa la pensa come me (“che pecoroni” penserai tu…..) eppure bada bene, io sono uno di quei pochi che la WiiU la ha comprata, persino al day one, e mi sono fatto illudere. WiiU la uso ancora per Bayonetta 2, quello si un vero capolavoro, e per Mario. Ma per il resto prende polvere. Io sono un appassionato, e posso permettermi un bel pc gaming, ps4 , xone e persino la wiiU, ma quanti potrebbero dire lo stesso nel mass market? Quanti sceglierebbero WiiU invece di PS4 dovendo scegliere una sola piattaforma da gioco?
    Siamo onesti dai…. Nintendo è voluta rimanere indietro, arroccata nella sua roccaforte nipponica. Non ha fatto NULLA per venire incontro alle esigenze dei videogiocatori o almeno del nuovo mercato. Al punto che se uscisse dal mercato hw come successe quindici anni fa alla mia amata Sega, io stapperei una bottiglia di champagne.. Altro che estinzione dei dinosauri da meteorite, magari avremmo Mario sulla PS4!
    Odio Nintendo, di quell’odio profondo dovuto ad un amore non corrisposto, buttato via… Hanno sbagliato loro, e hanno sbagliato tutto. Innanzitutto avevano delle IP importantissime come F Zero e le hanno accantonate, ma soprattutto hanno buttato alle ortiche le potenzialità di wiiU. Se oggi il mercato vuole GTA, diavolo cosa sarebbe costato loro , perso l’appoggio delle terze parti, creare un gioco a la GTA ma fatto con quella che una volta si osava definire “Nintendo difference”?? E invece NO, i soliti remaster di Zelda, le solite ip stantie, niente di niente per venire incontro alle richieste del mercato? Non dico cambiare totalmente genere eh… ma SE avessero avuto Bayonetta, Mario e un gioco come GTA allora sarebbero stati la piattaforma di gioco piu completa del pianeta… E invece niente… Ma se la sono cercata loro…. finiranno a fare i giochini per cellulare….

    Il rè è morto, viva il rè ….

    1. Sì, ammetto che scrivere “Alla base di questo fallimento, di cui, sia chiaro, Nintendo resta comunque la principale responsabile” è proprio da talebano.

      1. l’insuccesso di WiiU sia, in primo luogo, una sconfitta per il Videogioco in quanto tale e per i suoi veri appassionati che, si direbbe, diminuiscono di anno in anno.
        Dovevamo restare una nicchia, ecco cosa.

        E queste parole qui invece come ti sembrano? Dovevamo rimanere una nicchia???? Pubblico dei veri videogiocatori estinto??? Quindi se io non amo la piega presa da Nintendo dopo il Gamecube non sono un appassionato o un vero giocatore?
        È da talebano non voler vedere la verità , tutto qui. Bastava assecondare un pó il mercato oltre a produrre i soliti bellissimi ma ormai soliti giochi

        1. Il non saper riconoscere e apprezzare la qualità di un prodotto è sempre una sconfitta. Potrei dire lo stesso nel vedere Siani che incassa 16 milioni e Calvary che fa 30mila euro.

          1. Ma scusa, il fatto che a volte ci siano cose che riscuotono un successo immeritato, non implica che tutto ciò che il successo invece non lo fa sia da premiare e sia un capolavoro incompreso. WiiU è uscito tecnicamente datato. La sua arma rivoluzionaria doveva essere un paddone brutto quanto scomodo. E dopo i primi mesi di supporto dalle terze parti con un Cod apprezzabile si è aggiunta pure la penuria di titoli. Il sistema inizialmente soffriva di vari problemi che hanno faticosamente risolto con tempo e update. Inoltre la politica degli account di Nintendo è rimasta medievale. Tutto questo ha fatto la frittata. Dove la vedete sta console meravigliosa ma incompresa? E dai… basta arrampicarsi sugli specchi

          2. Non sono per nulla d’accordo. Nintendo non ha MAI avuto le macchine tecnicamente più potenti (forse solo nell’era SNES), eppure quando è riuscita a vendersi bene (leggasi Wii) ha sfondato.
            Se ti rileggessi bene l’articolo coglieresti che il vero errore di Nintendo è sul suo marketing, dove Sony è riuscita ad infilarsi alla grande pur proponendo giochi mediocri financo scadenti o non esclusivi (non ditemi che i parchi giochi di ps3 e ps4 sono decenti, suvvia).
            Basta guardare l’insuccesso del Dreamcast, nonostante fosse tecnicamente ottima sia lato hw che sw.
            Il mercato fa da padrone e se per vendere devi riciclare IP (nonostante Nintendo ne tiri fuori più degli altri) lo si fa. Il bello di Nintendo è che riesce dal nulla a tirar fuori giochi della madonna nonostante questo, cosa che gli altri NON FANNO. (Vero Crash Bandicoot?)
            Gli appassionati diminuiscono, i casualoni aumentano, i mega-casualoni da app sul cellulare sono innumerevoli: grande N deve rinunciare alla sua qualità per fare bei giochi?
            Oggettivamente avrebbe senso, ma quel giorno butterò il gamepad nel cestino.

          3. Snes e Cubo erano più potenti della concorrenza. Ognuno ha le sue idee, vi lascio le vostre e mi tengo le mie. È un periodo di crisi nera per tutte le softco japponesi che mai hanno tollerato l’hd. Qui però è bere o affogare. WiiU è già morta. Se anche Nx fallirà allora N sarà morta.

  5. Bell’articolo, che condivido, purtroppo. Unico appunto pedantico: Nintendo e’ di Kyoto, non Osaka!

    1. haha, l’ho scritto una volta giusto e uno sbagliato.

  6. “Il prossimo E3 sarà fondamentale nella storia di Nintendo: sappiamo che non verranno trattati né il tema mobile, né l’NX, ma si parlerà solo di giochi che, a questo punto, dovranno essere ottimi e abbondanti per permettere a WiiU una fine-vita almeno dignitosa.”

    Ahem…

    1. Eh, ci speravano/credevano tutti, è andata male. Se ti interessa, ne riparlo lunedì.

      1. Certo, trovo sempre interessanti i tuoi articoli (e ti vedo pure nei commenti su EG.it)!

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